L’Associazione GOGREEN  corre la Gazzetta MARATHONE

dalle ore 20.00 del 4 luglio alle ore 20.00 del 5 luglio 2020

Sport e solidarietà. Quando correre fa (del) bene

 

C’è un’unica attività capace di riunire tutti gli sportivi: la corsa. Tornare a correre dopo questo lungo periodo di distanziamento è un gesto che ci fa sentire vivi, consapevoli, responsabili e liberi. Sappiamo che il pericolo non è ancora del tutto scongiurato, ecco perché partecipare alla Gazzetta MARATHONE, il primo evento di massa senza aggregazione, è un gesto significativo.

Gazzetta MARATHONE è una grande corsa collettiva, un’azione di massa a cui tutti possono partecipare correndo o anche solo camminando, per ridurre le distanze fisiche e sociali e celebrare la ripartenza dell’Italia attraverso lo sport e l’attività fisica. Il percorso di ognuno si somma a quello di tutti per unire virtualmente gli italiani: saranno 24 ore di evento “non stop”, dalle 20.00 del 4 luglio alle 20.00 del 5 luglio e ogni partecipante potrà decidere di correre nel momento che ritiene più adatto.

MarathOne è anche una gara di solidarietà, un progetto legato alla raccolta fondi su gazzettaMarathone.it alla quale chiunque può aderire con una donazione a partire da 5 euro. Per questo nuovo progetto di solidarietà l’Associazione GOGREEN ha scelto una madrina d’eccezione: Manuela Olivieri Mennea – moglie dell’atleta olimpico Pietro Mennea – è Charity Ambassador per questa corsa di solidarietà.

L’Associazione GOGREEN ha avviato la raccolta fondi per la realizzazione dell’area giochi “Il Giardino di Betty” al Campo dei Miracoli nel quartiere di Corviale a Roma. L’area giochi sarà realizzata con la pavimentazione anticaduta ottenuta dal riciclo di scarpe sportive esauste con il progetto esosport che ha trovato in RETAKE Roma un partner attivo e d’eccellenza.

RETAKE è un’organizzazione di volontariato – iscritta al registro della Regione Lazio e riconosciuta come onlus – impegnata nella lotta contro il degrado, nella valorizzazione dei beni pubblici e nella diffusione del senso civico sul territorio.

Corviale è un quartiere della periferia di Roma. La gente vive nel “Serpentone”, un chilometro di cemento abitato da circa seimila persone e dove, dopo anni di occupazioni, regna il degrado. All’ombra del Serpentone è nato il “Campo dei Miracoli” il primo campo di Calcio Sociale in Italia.

Nove anni fa circa, abbiamo voluto cambiare le regole del calcio per ridiscutere le regole del mondo” sostiene Massimo Vallati presidente di Calcio Sociale. “Qui le squadre vengono fatte in base a dei coefficienti da 1 a 10: 10 il ragazzo più talentuoso, 1 il ragazzo che ha più difficolta a giocare. All’inizio c’era tanta incredulità ma alla fine si è creata questa famiglia dove un carcerato, una mamma, un dottore, un operaio, un bambino che va a scuola, un giovane studente, un ragazzo rom, un ragazzo egiziano, un mussulmano, potevano giocare insieme, felicemente, senza nessuna barriera”.

Le regole prevedono che un giocatore non possa segnare più di tre goal a partita, le squadre sono miste e bisogna sempre aiutare il compagno. Un modello di gioco che si trasforma in stile di vita. Uno sport finanziato da realtà pubbliche e private, che si impegna a sostenere i minori in condizioni di forte deprivazione economica e sociale nelle periferie di Milano, Napoli e Roma dal 2005, coinvolgendo, fino a oggi, cinquemila bambini.

Attraverso il Calcio Sociale si consolida  una metodologia sportiva ed educativa che riscrive totalmente le regole del calcio. I campi diventano palestre di vita, le squadre sono miste e, ragazzi e ragazze di qualunque età, origine e religione giocano insieme. Non ci sono arbitri, i rigori li batte il più debole. Tutte le regole sono finalizzate a favorire la cura delle relazioni, preferendole alla semplice competizione sportiva. Per rafforzare la metodologia le partite non si giocano solo nel campo di calcio, ma i partecipanti si sfidano in attività educative che contribuiscono ad accumulare punti in classifica.

Sono davvero tanti i riconoscimenti che questo progetto si è meritato nel corso degli anni. Best practice Italiana per lo Sport e Inclusione sociale nel 2014, Calcio Sociale è stato riconosciuto a livello scientifico grazie a un progetto europeo, finanziato nell’ambito del programma Erasmus Sport, che ha visto la validazione della metodologia dall’Università di Tor Vergata di Roma.

Per contribuire alla realizzazione del parco giochi al Campo dei Miracoli del quartiere Corviale a Roma, si può fare anche di più: facciamo correre la solidarietà anche su Rete del Dono per diventare “personal fundraiser” per l’Associazione GOGREEN, avviando la colletta online su Rete del Dono, coinvolgendo quante più persone in questo gesto di solidarietà.

Per donare: www.retedeldono.it/it/onp/associazione-gogreen-onlus

Per informazioni: info@gogreenonlus.com – www.gogreenonlus.com

esosport, il primo ed unico progetto di riciclo delle scarpe sportive in Italia e in Europa, è nato nel 2009 da un’idea di Nicolas Meletiou, Managing Director ESO (Ecological Services Outsourcing) e runner appassionato che, insieme a Marco Marchei e Fulvio Massini, si è posto il problema del corretto smaltimento delle scarpe da running a fine vita. Il suo obiettivo è quello di minimizzare l’accumulo dei rifiuti in discarica e sensibilizzare le persone verso atteggiamenti virtuosi con la convinzione che è possibile non solo riciclare, ma anche ottenere dal ciclo del riciclo materia prima seconda utilizzabile per altri scopi. Il progetto esosport incarna pienamente questa filosofia che si esprime nel pay-off “Recycle your shoes, Repave your way”.

La raccolta delle scarpe esauste, dei pneumatici e camere d’aria delle biciclette, delle palline da tennis e recentemente dei DPI usati, con il conferimento negli ESObox posizionati sul territorio nazionale ha come fine ultimo, grazie a un accurato procedimento di separazione, la generazione di materia prima seconda, utilizzabile per la realizzazione di pavimenti dei parchi giochi dei bambini con l’iniziativa, senza alcuna finalità di lucro, de “Il Giardino di Betty”, dedicato a Elisabetta Salvioni Meletiou, moglie di Nicolas, prematuramente scomparsa e delle piste di atletica leggera dedicate a Pietro Mennea, “La pista di PIETRO